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Martedì 12 dicembre, dalle ore 9.00 alle 13.00, presso la Sala Macchia, all’interno della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la prestigiosa istituzione che ospita da anni gli eventi culturali dell’Istituto di Bibliografia Musicale, avrà luogo una Giornata di studio dal tema «Fra tradizione e innovazione. La valorizzazione e la salvaguardia della musica liturgica in Italia alla metà del XX secolo», dedicata a quelle figure di studiosi, sacerdoti, musicologi, musicisti che hanno destinato gran parte della propria vita allo studio, alla valorizzazione e alla conservazione dell’immenso patrimonio liturgico musicale, eseguito per secoli nelle comunità romane di rito cattolico, ebraico e valdese. 

Coordinerà gli interventi Salvatore de Salvo Fattor, presidente dell’Ibimus. Seguirà un momento musicale in cui Marta Nizzardo (Clarinetto) e Giulia Loperfido (Pianoforte) presenteranno brani di R.R. Schumann, Drei Romanzen op. 94, C. Débussy, Première Rhapsodie, F. Busoni, Elegia op. 10, G. Rossini, Introduzione, tema e variazione. 

Interverranno: 

• Alberto Annarilli, Virgilio Sommani. Il ritratto di un teologo e di un musicista valdese del Novecento. Sommani (1881-1968) fu un pastore valdese, pedagogo, scrittore per fanciulli e autore di armonizzazioni di testi poetici, composti da lui stesso o da altri scrittori. La sua produzione (inni da chiesa, brani corali e canti per voci bianche) è stata fra le più importanti tra i compositori protestanti in Italia nel corso del Novecento.

• Pasquale Troìa, Elio Piattelli, Direttore del Coro del Tempio Maggiore di Roma (1948-1984) e altri Direttori. Lo studioso presenterà alcuni fra i più significativi compositori e direttori che hanno operato nel Tempio Maggiore di Roma nel corso del XX secolo: Salvatore Saya (Direttore dal 1904-1933), Heinrich Schalit (dal 1933-1938), Gino Modigliani (dal 1938-1948), Elio Piattelli (dal 1948 al 1984), le musiche dei quali si eseguono tuttora nel Tempio.

• Giuseppe Calliari, Temporibus futuris melioribus, offrirà una testimonianza sulla figura di don Laurence Feininger, che dedicò la propria vita alla salvaguardia del repertorio liturgico in latino, destinato all’oblio dalla metà degli anni ‘Sessanta in poi, costituendo una delle più importanti raccolte private di musica liturgica in lingua latina.

• Federico Corrubolo, “Raffaele Casimiri e Cesario D’Amato in alcune fonti d’archivio del Seminario Romano (1918-1953)”. Lo studioso traccerà un quadro dell’attività svolta da due importanti intellettuali che si dedicarono allo studio del repertorio musicale cristiano: Casimiri ha lasciato una forte impronta nel campo della editoria musicale sacra, mentre D’Amato partecipò, fra l’altro, alle sedute dei padri conciliari durante il Concilio Vaticano II.

• Raimundo Pereira Martinez, Per rendere udibile la musica celeste. I modi ecclesiastici nella musica liturgica di Domenico Bartolucci. Il relatore dedicherà un tributo a Mons. Domenico Bartolucci che, dalla metà degli anni ‘Sessanta, si adoperò per la salvaguardia del repertorio liturgico in latino, sia attraverso la composizione, sia con la partecipazione al dialogo e sovente allo scontro tra conservatori e innovatori, ognuno con personali vedute sul futuro della musica liturgica.

• Alberto Delama, La prospettiva di un compositore colto: Luciano Chailly e il Concilio Vaticano II. Lo studioso incentrerà il proprio intervento sul compositore Luciano Chailly (padre del direttore d’orchestra Riccardo Chailly) che ci ha lasciato una serie di composizioni liturgiche che riflettono la prassi musicale degli anni ‘Sessanta, offrendoci preziose testimonianze di scrittura con testo in lingua latina e volgare, condizionate dal dibattito fra il mantenimento o meno della lingua latina nei canti destinati al rito.